Ucraina oltre la retorica

UCRAINA, OLTRE LA RETORICA

Le persone che ancora si occupano di politica conoscono la guerra che imperversa in Europa. Nel Donbass, una guerra che causa lutti da entrambe le parti. Una guerra che non viene combattuta da ricchi oligarchi. Una guerra che continua, nonostante i proclami. Una guerra che trova le sue ragioni retoriche da entrambe le parti. Sembra un salto indietro. Per i filorussi le questioni socialisteggianti-burocratiche. Per gli ucrainofoni un misto tra nazionalismo ucraino, nostalgismo banderiano e varie bande aswcrivibili ai network neonazisti di messo mondo. Questa situazione per coloro che non hanno avuto l'occasione di recarsi presso questa terra. Nessuno ne parla o pochi, lavoro non ce ne è più. La renitenza alla leva è un reato grave. Non tutte le persone hanno il carisma nè tantomeno la voglia di emigrare per poter costruire la tanto desiderata casa nella propria terra. Non resta quindi che la guerra. Alternativa non divertente nè tantomeno pulita ma che almeno è pagata un tantino meglio dei pochi lavori rimasti in queste terre. E allora si parte, tra arruolamenti obbbligati e voglia di scappare dalla miseria o voglia di un legittimo futuro, si parte. Per l'ennesima volta. Questo per quanto riguarda il fronte. Non ho più nessuna intenzione di essere paladino di un nazionalismo o di un altro. Resta il fatto che comunque un antico problema che affliggeva queste terre non è stato risolto. Nestor Makhno, aveva evidenziato come la campagna e coloro i quali la coltivavano dovessero avere un ruolo nella gestione sociale economica di queste terre. Le terre restano, magari ancora pagano le conseguenze della catastrofe di Chernobyl, però restano. Il problema è che in molti casi i proprietari non hanno mezzi economici per coltivarle. Qualora ne avessero, non esiste mercato per i propri prodotti. E allora, tutti fuori, via. Magari nelle città se proprio non si vuole migrare. Spopolano i nuovi miti, spopolano anche in Ucraina i reality show. I nuovi eroi sono i ricchi. Bene, si possono osservare queste prorompenti bellezze femminili. Ormai tracciate dalle lame dei bisturi estetici. Guidano macchine occidentali di grande cilindrata e ostentano il fatto di essere indipendenti. Oppure reality dove si parla di persone sole e abbandonate. Non ci si confessa in Chiesa magari.... ma in televisione o sui social si..... Ottima prospettiva sociale non c'è che dire. Nessun interesse per il prossimo solo per coloro che sono i propri familiari ma magari nemmeno per loro. In tutto questo tra nazionalismo e questa nuova forma di alienazione postmoderna cosa si aggiunge? Si aggiunge il mito dell'Europa. In Europa non avremo problemi e potremo circolare dove vorremo. In Europa avremo soldi per rifare le strade. ecc...ecc... E' triste pensare come tante persone possano credere a queste favole ma purtroppo in tanti ci credono. Non voglio sostenere che con i governanti precedenti tutto fosse idilliaco, semplicemente sono passati da alcuni potenti oligarchi ad altri. Bene, finita la predica vi chiederete allora quale sono le soluzioni. Non resterebbe che tornare a gestire tutto dal basso. Il problema è che rimane come eredità del socialismo burocratico un incapacità e sfiducia di fondo molto forte. Bene, e allora? Non resta che sperare che una minoranza, un elite possa essere portatrice di nuove capacità. Una nuova elite che non governi ma che aiuti le comunità ad autogestirsi. Questo sarebbe il primo passo. Il secondo sarebbe il mutuo riconoscimento con altre comunità autogestite. Allora se ci fosse buona volontà e solidarietà tra le parti potrebbe esserci un reale cambiamento. Cosa aggiungere, comunichiamo e rendiamoci portatori dei nostri valori con gli ucraini residenti nelle nostre terre. Forse qualcuno potrebbe poi rendersi partecipe di tale cambiamento.

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